E' fatta. Giovedì 19 gennaio sono riuscito finalmente a salire in cima al mio progetto. Sensazione strana dopo che si è stati due mesi a provare e riprovare quei pochi movimenti, compiendo sempre gli stessi riti preparatori e riaprendosi inesorabilmente gli stessi buchi nelle dita... ma come al solito non mollo e i blocchi li prendo per sfinimento, questa volta proprio nell' ultima giornata utile prima di dover tornare a casa, dove mi sarei voluto prendere una bella pausa per non diventare matto, o quantomeno non compromettere ulteriormente il mio stato di salute mentale...
Quasi due mesi quest' anno e un paio di settimane lo scorso inverno... saranno circa 30 giorni di tentativi effettivi, su questa roccia tanto bella quanto abrasiva e differente dai miei amati svasi di Ceriola o Fontainebleau. Per quanto mi riguarda non ho mai salito nulla che mi abbia richiesto tanti sforzi, ma si sa, l'arrampicata è bella perchè è varia, e a volte per esplorare il proprio limite è anche bello cimentarsi sulle cose che più ti respingono, in più ho avuto il piacere di poterlo fare in un posto che mi ha ripagato con la sua bellezza di ogni giornata sprecata in inutili tentativi (magari pure con il metodo sbagliato).
Questo è quello che ho fatto in fondo in questi due mesi invernali, ho vissuto questo angolo di Toscana, scattato fotografie, fatto nuove amicizie e dato libero sfogo alla mia voglia di arrampicare, aprendo un paio di facili vie trad e cercando in lungo e in largo nuovi sassi su cui poter giocare in futuro. La passione si nutre tanto di sforzi e sacrifici, quanto di gioco, scoperta e fantasia. Non è forse un caso che sono riuscito a chiudere il mio progetto proprio pochi giorni dopo aver trovato l'area che ho visto tante volte nei miei sogni, e in cui ho già individuato la nuova linea, il nuovo progetto che temo e spero mi saprà dare altrettanto filo da torcere come L'Ultimo dei Moicani.
Sto lavorando ora al video che saprà raccontare molto meglio delle mie parole i blocchi del monte Amiata, l'Ultimo dei Moicani e questa esperienza. Per ora vi faccio vedere il video che avevo montato l'anno scorso prima ancora di aver chiuso il boulder, quando ancora non avevo idea dell' odiessea in cui si sarebbe trasformato.
Un saluto a tutti quelli che mi hanno fatto compagnia e che mi hanno sopportato in questo inverno Senese-Amiatino.
It's done. The 19th of January I've finally managed to climb my project. Strange feeling after you've been trying the same few moves for about two months, having the same warm up rituals, and reopening the same holes in your fingers... but as usual I don't give up and the boulders seem to get tired before me. This time happened on the very last day before going back home, where I was planning to get some rest to escape from mental madness...
Almost two months this winter and a couple of weeks the last... it should be more or less 30 days of effective work on this strange kind of rock, as beautiful as sharp, and way different from my beloved slopers of Ceriola and Fontainebleau. I feel I have never climbed something that asked me so much effort before. Climbing is beautiful because it can vary a lot, and sometimes to explore your limits you have to try hard on the things that most reject you. I've had the pleasure to do that in a place that refunded me with its beauty of every single day of useless efforts.
Now I find it hard to grade this boulder, even more because its difficulty concentrates in a strange dynamic move where it matters how well you can push on your feet, and where measures and reach can really make the difference. To me it has been a real challange, and I will suggest 8b+ for "l'Ultimo dei Moicani", even if I found it much harder of anything else I've done with that grade. I'm sure it's not my kind of climbing and I invite everyone who will like to try to honestly express his opinion about the difficulty. Even better, I hope people will come to Amiata to visit its thousand villages, taste good local products, see its strange rocks and climb the lines that most will hit their imagination. Not just to come back home with a list of names and grades on their logbook.
That's in the end what I've done during this two months: I've lived this part of Tuscany, taken pictures, made new friends and let my will of climbing free, opening a couple of nice and easy trad routes and wandering around to find new rocks where to play in future. Passion feeds of efforts and sacrifice as much as of fun, discovery and fantasy. It is no coincidence that I've been able to send my project just a few days later I found the spot that I've always dreamt of, and where I've already identified the new line, the new project that I fear and hope will give me a hard time as much as L'Ultimo dei Moicani did.
Open Amiata Boulder in a new window
I am now working on the video that will tell better than my words the boulders around monte Amiata, L'Ultimo dei Moicani and this whole experience. At the moment you can watch old footage I've quickly edited last year before actually sending the project, when I still didn't imagine the odyssey it would have become....